VERY PERI: tra dinamismo, innovazione e sicurezza.

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Come ogni anno abbiamo atteso che il Pantone Color Institute si pronunciasse in merito alla tonalità che predomina il 2022.

L’autorità indiscussa sul mondo dei colori anche quest’anno ha designato come scelta cromatica il risultato di osservazioni sul mondo reale, da un punto di vista umano, sociale, politico.

 

Dal 2000 infatti l’azienda Pantone annuncia dagli Stati Uniti le scelte cromatiche che condizionano il mondo. 

Prima di allora il gruppo americano si era già distinto per aver lanciato negli anni ‘50 un metodo di catalogazione dei colori, denominato all’epoca “mazzetta”. 

Ma è con l’iniziativa della scelta del colore dell’anno che il Pantone Institute da vent’anni detta le regole per la moda, il design e per tutti i settori che si esprimono attraverso la creatività. 

 

Prima di entrare nell’ambito che ci interessa, ovvero il valore comunicativo del colore, è importante soffermarsi su come avviene la scelta degli elementi che richiamano l’attenzione dei ricercatori dell’Istituto Pantone.

Come il presente può generare le scelte cromatiche del futuro? 

La scelta del colore dell’anno si basa su due elementi:

  • lo studio di specifiche situazioni socio antropologiche
  • lo studio dei trend, che catturano l’attenzione dei media e del mondo in generale.

L’unione di questi due elementi e la rielaborazione delle loro componenti determina la scelta del colore dell’anno. 

La scelta per l’anno 2022 ricade sul Very Peri.

Prima di occuparci del suo significato partiamo dagli aspetti tecnici.

Focus sulla tonalità: blu tendente al viola, che al suo interno contiene una punta di rosso dando origine a una sfumatura di blu leggermente più calda. 

Il Very Peri, in realtà, si presta ad una notevole versatilità e trova il suo posto in diverse palette. Ad una prima osservazione, in effetti, può sembrare un colore totalmente freddo, valorizzante dunque per le palette “estate”. Il valore aggiunto del Very Peri sta nel fatto che la punta di rosso lo rende valorizzante anche per le palette “primavera”. In conclusione non lo possiamo annoverare tra i colori caldi per definizione per via della sua base blu, in percentuale superiore rispetto alla presenza di rosso e l’assenza di giallo. Lo trovo particolarmente valorizzante per tutti coloro che hanno un valore chiaro. 

Quali messaggi veicola il Very Peri?

Partendo dai due colori che lo compongono possiamo individuare la calma del blu mescolata con l’energia del rosso. 

Quale migliore metafora dell’ interminabile periodo di transizione che stiamo vivendo?

Per quanto vorremmo essercela lasciata già alle spalle ci tocca tirare di nuovo in ballo l’emergenza sanitaria e le conseguenze del suo passaggio nelle nostre vite.

Lo stile di vita si è completamente ribaltato, l’isolamento ha generato nuove forme di socialità che hanno inevitabilmente sconfinato nel virtuale.

E qui emerge il significato principale di questa scelta: il confine tra la vita reale e il mondo digitale che ci siamo costruiti è sempre più sottile. 

Una nuova parola è stata coniata Phygital che denota il condizionamento reciproco tra il mondo virtuale e quello fisico e che trova la sua trasposizione cromatica nella scelta dell’Istituto Pantone sul Very Peri.

 

La modernità è caratterizzata da contaminazione e da un necessario e continuo scambio con il virtuale, si apre da qui un mondo dotato di molteplici possibilità – tutte quelle negate dalla realtà fisica del nostro tempo – dove aumentano le opportunità di innovazione ed esplorazione del nuovo.

Dietro ai significati non mancano i sentimenti: secondo Leatrice Eiseman, Executive Director di Pantone Color Institute la scelta della sicurezza rassicurante del blu  è accesa da una punta di gioia del rosso, che contiene il coraggio di osare, di spingersi nella creatività con dinamismo e positività verso il futuro.

Un chiaro esempio dell’utilizzo del colore a scopi comunicativi sono le cravatte di Giuseppe Conte, che hanno attraversato le tonalità del blu dal rassicurante navy fino a raggiungere il violetto o addirittura sconfinare in tonalità pastello. 

Durante il cosiddetto Conte 1 infatti, la scelta dell’ex premier, non si distaccava dalla solidità del blu, razionale, cerebrale, ma che, se portato all’estremo, può arrivare a comunicare freddezza e rigidità.

Con il Conte 2 si fanno spazio maggiori libertà, le tonalità si fanno più chiare e portano con sé un messaggio di cambiamento. Focus sul violetto: il viola scelto da Conte per le sue cravatte contiene una punta di grigio per creare un giusto equilibrio tra dinamicità e dignità intellettuale. 

Valori, progetti futuri, identità: il colore porta con sé un bel carico per il futuro.