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L’abbigliamento può essere analizzato sotto molteplici punti di vista, quello che non può essere sottovalutato, perché prevalente su tutti gli altri, è il suo potere comunicativo.

La scelta di un capo spesso è legata al gusto personale, alla stagione in corso, all’umore.
La domanda che ci si pone nel momento in cui si sceglie un outfit, la maggior parte delle volte, è “come mi sta?”.
La domanda non è sbagliata, ma non è la sola da porsi.
É giusto che un abito valorizzi l’immagine di una persona, che il modello sia in linea con la morfologia e che colori e tessuti siano scelti con criterio, ma tutto questo scaturisce da un’altra precisa domanda: “cosa comunico con questo outfit?”.

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L’abbigliamento nella Comunicazione Non Verbale

L’abbigliamento, prima di essere qualunque altra cosa nel mondo materiale, è un canale di Comunicazione.

Due caratteristiche rendono necessario che la scelta venga effettuata con estrema cura:

Ogni persona ha un proprio stile personale, una specifica morfologia, un ruolo sociale, un obiettivo da raggiungere, soprattutto in ambito professionale. Conoscere il ruolo dell’abbigliamento nella Comunicazione significa riuscire a fondere questi elementi in una combinazione che rende l’immagine coerente con il pensiero, il linguaggio, i desideri, il valore della persona e del proprio valore.

Questo libro vuole essere una guida a comprendere come l’abbigliamento sia un canale di comunicazione, di quanto gli abiti siano capaci di adottare un linguaggio proprio e quanto sia importante che questo linguaggio rispecchi con coerenza il mondo interiore e sociale della persona.

Studi psicologici, antropologici e sociologici avallano l’importanza di ogni singolo dettaglio nell’abbigliamento, proprio perché proiezione della persona e canale comunicativo, d’impatto immediato, verso l’esterno.

Scegliere l’outfit giusto va ben oltre i dettami della moda, significa creare un dialogo coerente tra se stessi, ciò che si indossa e tutta una serie di elementi di contesto che vanno dall’occasione d’uso alla tipologia di interlocutore, dall’ambiente fisico al mood di uno specifico evento, dal ruolo sociale all’attività che si svolge.
Ognuno di questi elementi ha un suo peso nella scelta dell’outfit, questa la formula affinché l’abbigliamento sia davvero in grado di veicolare specifici messaggi e capace di condurre la persona verso i propri obiettivi. All’interno del libro sono riportati suggerimenti pratici sulle azioni da intraprendere in base a cosa uno specifico capo d’abbigliamento veicoli o meno.
Un’attenzione specifica merita in tal senso il modello di processo negoziale, esempio fondamentale per un approfondimento su quanto affermato in precedenza.
A prescindere dall’oggetto della negoziazione quel che predomina è l’obiettivo. Chi gestisce una negoziazione si confronta con altri interlocutori ed ha un impatto su di essi.
La domanda da porsi all’interno di un processo negoziale è: “cosa devo indossare, in questa circostanza, per risultare più credibile, più convincente?”.
Questo è il punto di partenza.
Il passaggio successivo contempla un altro presupposto fondamentale: un abbigliamento pensato in funzione di una negoziazione non impoverisce l’immagine individuale in termini di autenticità, ma ne valorizza le caratteristiche possono incidere positivamente sul processo negoziale.

"Cosa mi metto?" ormai è noto, è una domanda che apre un mondo da conoscere.

Temi trattati nel libro:

Prefazione della Dott.ssa Chiara Salomone

Introduzione di Roberto Re
Le credenze che trasformano la nostra identità

Sezione 1 : La comunicazione non verbale dell’abbigliamento
L’abito comunica
L’equilibrio fra sé e gli altri: l’assertività nell’abbigliamento
Lo stile
Dress code persuasivo
Il potere comunicativo dei colori

Sezione 2 : La moda come fenomeno sociale
I grandi sociologi: come mettere in pratica oggi i loro insegnamenti
Un salto nel tempo: l’abbigliamento comunica nelle diverse epoche

Sezione 3 : contributi
Come comunicare efficacemente il proprio prodotto o servizio – Contributo di Matteo Maserati

Come creare una strategia di Personal Branding online e offline.
Contributo di Isabella Ratti

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