IL SIGNIFICATO DELLE LINEE tra fonoestesia e fonosimbolismo.

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Le linee e fonoestesia

Solo la Comunicazione non Verbale può svelare il ricco mondo di significati che si cela dietro alla semplicità di una linea.

Cosa può comunicare quell’oggetto che la geometria definisce come un “insieme di porzioni di punto in movimento verso una direzione”?

 

Il ruolo delle immagini nel nostro cervello

Per addentrarci meglio nell’argomento è fondamentale porre come premessa alcuni processi di associazione che si verificano nel nostro cervello.

 

I nostri neuroni, infatti, nel loro complesso sistema di funzionamento, fanno sì che il cervello abbia sempre bisogno di recuperare un’immagine per dare una spiegazione agli elementi, agli eventi, ai concetti.

Quando il cervello recepisce una parola tende subito ad associarla a un’immagine, solo così è in grado di attribuirle un significato

Le linee sono parte della struttura di un’immagine e contribuiscono in modo rilevante alla costruzione dell’associazione tra immagine e concetto.

 

A capo di queste considerazioni ci sono diversi studi empirici e tra gli esperimenti più noti e conosciuti ci sono sicuramente quello di Ramachandran e il suo analogo –  precedente – Kohler che spiegano due importanti fenomeni: la fonoestesia e il fonosimbolismo.

 

Ramachandran, un neuroscienziato indiano esperto delle neuroscienze del comportamento, ha riproposto un esperimento già introdotto dallo psicologo tedesco Wolfgang Kohler: l’ esperimento in questione è meglio conosciuto con il nome di Bouba e Kiki. 

Ad un gruppo di partecipanti è stato chiesto di associare due figure – una tondeggiante e una spigolosa –  a questi due nomi: Bouba e Kiki. Il comportamento delle persone coinvolte ha fatto emergere un dato interessante: la maggior parte dei partecipanti ha associato le immagini curvilenee al nome Bouba, quelle spigolose a Kiki. 

Quindi a seconda del tipo di figura che la linea determina cambia l’associazione al significato. Questo accade perché le due parole, Bouba e Kiki, sia nella grafica della scrittura sia nei movimenti che le labbra eseguono per pronunciarle, generano dei richiami rispettivamente alla linea tondeggiante e a quella spigolosa.

 

L’abbigliamento e il linguaggio delle linee

 

Poiché il mondo dell’abbigliamento è ricco di significati e associazioni, anche in questo ambito le linee si affermano come veicoli di messaggi in quanto da esse dipende in modo diretto la forma o la portabilità di un capo di abbigliamento.

Approfondiamo ancora l’affascinante pianeta della Comunicazione non verbale dell’abbigliamento anche attraverso la linea e capiamo che tipo di messaggi è in grado di veicolare.

La linea tondeggiante dà origine a forme morbide e arrotondate. Queste ultime, per loro natura, trasmettono calma, fiducia e affidabilità conferendo queste stesse caratteristiche alla persone che le indossa. Allo stesso tempo, la linea tondeggiante veicola anche un significato più legato all’apertura, ed ecco che si fanno strada significati più vicini al concetto di ottimismo, ascolto, convivialità. Un altro aspetto rilevante è che l’assenza di rigidità conferita dalla rotondità richiama alla flessibilità, all’adattabilità per arrivare a concetti come la passione e il calore. 

La linea tondeggiante origina dunque le forme morbide che ritroviamo in capi di abbigliamento molto diffusi come: il pullover girocollo, i pantaloni ampi, le gonne larghe e fluide, i capi destrutturati, le scarpe con punta tonda e con tacchi medi e spessi.La forma tonda non riguarda solo l’abito o i dettagli della scarpa, ma anche alcuni aspetti specifici come: gli scolli tondi, le balze, i volant, i nodi, i fiocchi, gli occhiali tondi e l’acconciatura morbida con onde. 

 

Diverso è il messaggio veicolato dalle linee spigolose, attraverso le quali le forme richiamano la schiettezza, determinazione, abilità, perfezionismo. Da questi significati immediati si diramano poi concetti più estesi come la leadership, la precisione, lo spirito analitico e razionale, la serietà. 

Accanto alle accezioni di morbidezza e spigolosità si colloca un’altra dimensione: quella delle linee asimmetriche. Entriamo qui nel perimetro della creatività, le linee asimmetriche infatti veicolano la libertà di essere fuori dagli schemi, propria dei temperamenti creativi e originali.

Attraverso capi dal modello asimmetrico – come top, abiti, pantaloni – e acconciature irregolari, si esprime l’ambivalenza e la voglia di distinguersi grazie alla propria unicità.
Questo nuovo ventaglio semantico legato alle forme spigolose nell’abbigliamento trova la sua massima espressione in capi come: le giacche strutturate con spalline, il pantalone skinny o a sigaretta, le gonne a tubo, le scarpe a punta con tacchi a spillo. Anche in questo caso il significato si cela anche dietro ai dettagli: colli a V, borse squadrate, pence, spalline alle giacche, occhiali quadrato e con spigoli, acconciature tirate con tagli netti.  

 

La linea, nella sua essenzialità, disegna forme che sono all’origine di qualunque immagine. Questa sua caratteristica ne mette in risalto i meriti anche nel campo sei significati dove una linea non potrà mai essere solo “ un insieme di porzioni di punto in movimento verso una direzione”. 

Le linee parlano, descrivono, persuadono, per questo è importante saperle leggere e gestire.