BRIDAL: cosa comunica il dress code degli sposi e degli invitati

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Quando parliamo di Bridal siamo nel romantico scenario del matrimonio, in cui gli sposi spiccano come protagonisti assoluti nei loro abiti nuziali. Non sono soli però!

La specialità del contesto, infatti, conferisce importanza anche a tutti gli invitati all’evento e questo naturalmente ha dei risvolti in termini di comunicazione non verbale dell’abbigliamento.

 

Bridal: il dress code degli sposi

 

La sposa è indubbiamente la protagonista dell’occasione e questo si riflette sulla scelta molto accurata dell’abito che molte volte richiede mesi.

La preziosità dell’evento rende necessaria la prima condizione nella scelta di outfit: che ci si senta da esso rappresentata e che faccia sentire a proprio agio … soprattutto in una giornata così indimenticabile e speciale. Sentirsi confortevole anche con l’abito da sposa è una condizione necessaria per godersi a pieno la giornata. Può sembrare un punto di partenza scontato, ma la maggior parte delle volte si predilige  un’estetica impeccabile a scapito di un giusto compromesso che permetta anche un certo comfort. Il risultato? Ricorderemo quel giorno come speciale ma con una nota “dolente” del mal di scarpe ad esempio, o del mal di testa per un’acconciatura poco comoda.

In primo luogo dunque, è importante che l’abito rappresenti chi lo indossa in termini di morfologia, colore e soprattutto stile.

Tutto il dress code sarà coerente con la persona che lo indossa, anche nella scelta del make up e dell’acconciatura. 

Oltre alle scelte personali della sposa, il dress code per il matrimonio, prevede per lei l’esternazione, nonché la trasmissione di simboli e significati legati alla tradizione, come l’usanza di indossare:

 

  • una cosa vecchia, anche prestata, veicola il valore dei legami del passato, l’anello di congiunzione con la famiglia d’origine, dunque tutto il bagaglio di vita della sposa e dei suoi affetti da portare nel futuro come guida e riferimento;
  • una cosa prestata; spesso è una cosa vecchia che solitamente è incarnata da un gioiello di famiglia,  comunica la solidità degli affetti e della loro protezione;
  • una cosa nuova: trasmette i valori su cui si basa la vita da iniziare con lo sposo;
  • una cosa blu: un fiocco cucito all’interno dell’abito o sulla giarrettiera. La tradizione vuole che veicoli la lealtà della sposa.
  • 6 pence nella scarpa: alcune spose rispettano ancora la tradizione di mettere una monetina nella scarpa. Può essere scomodo, ma simboleggia una vita matrimon

 

Queste cinque tradizioni sono racchiuse nel detto inglese

 “Something old, something new, something borrowed, something blue; and a silver sixpence in her shoe”.

Anche la giarrettiera, come singolo oggetto, porta con sè un notevole carico di significati legati alla tradizione: in passato i familiari e gli amici si recavano nella camera da letto degli sposi per farsi dare in consegna la giarrettiera e la biancheria intima, come riprova della verginità della sposa e come attestazione di una matrimonio consumato. Fortunatamente questa tradizione è caduta in disuso.

Il dress code degli invitati

 

Se il centro della scena è degli sposi, anche gli invitati e i loro outfit rivestono un ruolo comunicativo importante in termini di simboli e significati. 

 

Una cosa importante da tenere presente è che gli outfit degli sposi e dei parenti prossimi condizionano a cascata quelli di tutti gli altri. 

Non esiste un dress code specifico per gli invitati al matrimonio, esso viene definito in base ad alcuni importanti elementi, quali:

 

  • il tipo di contesto: location formale, informale, solenne, casual, religioso, al mare, in montagna, etc.
  • il grado di formalità: definito dalla location e dagli sposi dal tipo di evento organizzato. Pensiamo, ad esempio, al matrimonio in divisa;
  • il coinvolgimento emotivo:  il buon senso vuole che più si è vicini agli sposi più l’outfit veicolerà questa prossimità affettiva con la sua preziosità e importanza.

 

Spesso le indicazioni in merito a questi elementi sono riportate sull’invito, qualora non vi fossero indicazioni specifiche l’occasione va considerata formale.

Se lo sposo indossa il frac e tight, il galateo consente a tutti gli altri invitati di indossarlo e obbliga tutto l’entourage maschile più vicino allo sposo – fratelli, padre, testimoni  – ad indossarlo. Diversamente, indossare il frac da invitato sarebbe offensivo e oltraggioso nei confronti dello sposo.

 

Gli sposi e il contesto di riferimento definiscono il mood e il livello di formalità dell’evento. Subito dopo gli sposi la parola va alla madre della sposa, la quale sceglie l’abito, gli accessori, i colori a cui la madre dello sposo dovrà adeguarsi rispecchiandone intanto la formalità.

Una nota interessante riguarda la scelta del colore della madre della sposa: se ricade sul blu la madre dello sposo non può fare altrettanto, dovrà pertanto allinearsi con il tenore dell’abito, ma scegliere un colore diverso. La madre della sposa decide anche per il cappello: se lo indossa, autorizza, secondo galateo, anche le altre invitate ad indossarlo.

Anche gli outfit delle invitate devono comunicare il pieno riconoscimento del ruolo della sposa: le forme e i volumi non devono rubare la scena alla protagonista. Rigore anche sui colori: niente bianco, rosso, nero per gli abiti delle inviate. 

 

La lunghezza degli abiti delle donne sarà al ginocchio, sia per le cerimonie diurne sia per le serali, in quest’ultime occasioni è ammesso anche l’abito lungo. Per le amanti dei pantaloni, il completo è ammesso compatibilmente con la formalità dell’occasione. 

 

Subito dopo il ruolo dei parenti prossimi, in Italia si sta diffondendo sempre di più quello della damigella, soprattutto tra i vip che stanno allegramente abbracciando questa tradizione americana.

La scelta dell’abito delle damigelle dovrebbe, secondo la tradizione, essere compito della sposa. Si possono scegliere abiti con:

 

  • stesso colore ma modelli diversi;
  • stesso modello ma colori diversi;
  • modello e colore diversi, ma nella sfumatura di un unico colore. Questa soluzione solitamente mette tutte d’accordo. 

 

Gli outfit degli invitati veicolano i significati rappresentati dai loro dress code, che spaziano dal cocktail per l’uomo al morning dress per la donna fino a raggiungere la formalità solenne del white tiè volta a elevare la preziosità dell’evento anche al livello di comunicazione non verbale dell’abbigliamento. 

 

Nulla è lasciato al caso nel giorno più importante, ogni dettaglio e sfumatura raccontano l’evento dalla prospettiva dell’abbigliamento, sempre efficace nel saper raccontare i ruoli di tutti i protagonisti coinvolti.