ARMOCROMIA E NEGOZIAZIONE: come generare empatia e coerenza utilizzando il potere comunicativo dei colori

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Il cuore di una negoziazione, come abbiamo visto nello scorso articolo , dal punto di vista comunicativo, è nel processo di valutazione reciproca che gli interlocutori mettono in atto. In questo scenario i colori assumono un ruolo incisivo grazie al loro bagaglio semantico e simbolico.

Nello specifico possono contribuire alla creazione di due condizioni fondamentali: l’empatia e la coerenza.

Empatia e armocromia

L’empatia è uno stato d’animo che unisce, o meglio crea un legame, tra persone che avvertono di avere delle somiglianze. 

Se riconosciamo nell’altro qualcosa di simile a noi abbiamo una maggiore tendenza a fidarci di lui poiché non lo percepiamo pericoloso: questa affermazione è il risultato di studi empirici sul comportamento.

La scelta dell’abbigliamento in termini di dress code è colori è molto incisiva per instaurare empatia durante una negoziazione. 

Nella vasta gamma delle cromie i colori sono soggetti a categorizzazioni.

I colori caldi sono associati all’euforia, all’espressività, ma anche all’aggressività. Sono colori che muovono la dinamica relazionale verso l’interlocutore risultando per questo più invadenti

Utilizzare colori caldi in una dinamica negoziale con una persona introversa risulterà scarsamente efficace perché troppo aggressivi rispetto all’interlocutore.

I colori freddi sono invece associati alla professionalità e all’efficienza. I colori freddi spingono la dinamica relazionale lontano dall’interlocutore creando maggiore distacco. 

 

Coerenza e armocromia

La coerenza è ciò che rende speciale l’abbigliamento perché unisce la persona all’occasione, ma anche a se stessa. In questo l’abbigliamento sarà in linea con lo stile della persona, il messaggio e il dress code. 

Un esempio può aiutare a comprendere pienamente il ruolo semantico dei colori nella valutazione in base alla coerenza. Se prendiamo in esame il nero, al livello di significato è il colore dell’eleganza nel suo significato assoluto. Seguendo la linea della coerenza con l’occasione d’uso, immaginiamo adesso di indossare il nero in una negoziazione. Ecco che emerge subito la debolezza nel nero nel business dress code perchè rievoca il mistero e soprattutto perché esalta le accezioni negative dei colori secondari a cui è abbinato nell’outfit. Riesci dunque a immaginare una negoziazione avvolta nel mood del mistero?

La risposta la conosci già. No! 

La coerenza è un valore che abbraccia molti elementi, a partire dallo stile. A prescindere dalla palette cromatica di riferimento, è prima di tutto essenziale indossare colori che raccontano il proprio modo di essere e lo stile personale. 

Un colore poco in linea con lo stile personale farà sentire insicuro chi lo indossa e quest’ultimo, di conseguenza, non potrà che trasmettere insicurezza.

La coerenza incide moltissimo anche sul messaggio trasmesso: sfruttando il potere comunicativo dei colori possiamo infatti conferire coerenza al messaggio che stiamo trasmettendo. Se vogliamo, ad esempio, trasferire una notizia lieta, per enfatizzarla sarà bene prediligere colori luminosi piuttosto che cupi. 

 

Il ruolo dei colori in una negoziazione 

 

I colori sono strumenti di comunicazione potentissimi, ma, come già anticipato, non sempre quelli valorizzanti per l’aspetto della persona corrispondono a quelli funzionali a uno specifico messaggio comunicativo in una negoziazione. 

Ogni colore, come spiegato anche nel mio libro “Il potere comunicativo dell’abbigliamento”, ha un suo bagaglio semantico specifico capace di veicolare precisi significati all’interlocutore. 

Secondo il primo assioma della Comunicazione non si può non comunicare. L’abbigliamento ti consente di scegliere se gestire questa comunicazione o essere gestito dalla stessa. In questa dinamica anche i colori, come le forme, concorrono a creare coerenza tra forma e sostanza.

Il potere del colore all’interno di una negoziazione va ben oltre le regole dell’armocromia e potenzia il messaggio veicolato in direzione dell’obiettivo comunicativo.