Quando l’outfit fa Network Marketing

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Che ruolo ha l’outfit nella professione di Network Marketing?

Un ruolo importante, come in tutte le professioni.

Il Network Marketing, prima dell’avvento dello smart working, era considerato appannaggio di chi voleva, ma soprattutto era in grado, di gestire il proprio mercato in modo innovativo soprattutto in termini di autonomia e organizzazione. Questa premessa ovviamente conduceva alla rapida conclusione che avere o sviluppare le competenze richieste avrebbe condotto a rapidi successi professionali ed economici.

In funzione del prodotto o servizio oggetto del Network Marketing le immagini che scorrono nella mente di tutti noi rivisitano le divise con maglietta con logo di noti brand del settore legati ai prodotti per la salute del corpo o per l’igiene della casa, per non parlare di quella nota casa di aspirapolvere i cui venditori erano contraddistinti da abiti eleganti spesso corredati da cravatta. 

Nel tempo non sono cambiate moltissime cose e non sta a noi la valutazione delle scelte dei singoli gruppi. Quello che in questa sede ci interessa esplorare riguarda piuttosto il messaggio comunicativo che ogni professionista del settore vuole comunicare nella gestione delle proprie modalità lavorative.

I fattori che vorrei portare alla luce sono principalmente i valori trasmessi e la loro attinenza, ma soprattutto coerenza, con il tipo di prodotto o servizio offerto.

Il dress code non risparmia alcun settore.

I contesti hanno il loro peso, i valori ne sono il perno.

In un contesto di vendita, soprattutto se ramificato e legato a dinamiche multilevel, il focus è sul prodotto e sulla capacità di costruire rete. Questa capacità nei tempi del vecchio mondo si praticava e allenava sul campo: meeting, convention, porta a porta, incontri di élite più ristretti. La parte in smart working è attiva da tempo, ma sempre supportata da una ricca fetta di attività aggregative in presenza.

Il prodotto o servizio, invece, da sempre rappresentano il centro dell’attività. Quando il prodotto è al centro della scena, una sola cosa può fare la differenza tra un venditore bravo e uno meno bravo: la credibilità.

La credibilità, per facilitare la comprensione, può essere in questo caso analizzata dal punto di vista di 3 elementi fondamentali nel mondo della comunicazione non verbale legata all’outfit:

  • coerenza
  • dress code
  • status

Coerenza: significa esprimere continuità di valore e di significato tra quello che si dice e quello che si trasmette. Andiamo all’esempio: se il prodotto riguarda l’area del benessere fisico è necessario che l’immagine di chi veicola il prodotto rispecchi questo intento per primo su ste stessa/o. Se si ha un aspetto trasandato e casuale, non si viene percepiti coerenti non solo rispetto al prodotto veicolato, ma proprio al livello di professionalità. Come può gestire, pianificare, organizzare le attività rivolte al cliente una persona dall’aspetto sciatto e approssimativo? Semplice: non può.

Dress Code: contesto, mood, interlocutori. Questi 3 elementi non possono essere ignorati. Alcune attività di Network Marketing prevedono, e prevederanno di nuovo a breve, dei momenti dimostrativi, in cui si entra a diretto contatto con il cliente. Presentarsi a casa di una persona con un aspirapolvere in mano, rende davvero necessario l’uso dell’abito e della cravatta? All’interno di un festival o di un meeting, è davvero necessario indossare abiti scollati e aderentissimi per mostrare come sia efficace l’integratore al centro dell’attività? Certo che no.

Le regole del business dress code valgono anche qui facendo degli elementi citati – contesto, mood, interlocutori – i 3 pilastri dell’outfit pertinente, soprattutto in funzione degli obiettivi desiderati.

In questa sezione merita un focus lo smart working. Cosa ne facciamo qui del dress code? Ne facciamo tesoro, come sempre. Studi di mercato, ma anche interviste a singoli professionisti, avallano la tesi che lavorare con un abbigliamento eccessivamente casual – diciamo anche strettamente domestico – influisce negativamente sul livello di produttività. Non parliamo solo delle video call, dove sconsiglio vivamente di indossare i pantaloni del pigiama sotto la giacca, ma anche della scrittura di una semplice mail: indossare un outfit più curato aiuta ad essere più efficienti perché contribuisce a creare un mood idoneo al tipo di attività che si sta svolgendo.

Status: questo è un tema delicato, ma supportato da numerose ricerche di carattere sociologico. Il punto è questo: devi vendere un prodotto, o creare affiliati, e per farlo devi persuadere il tuo interlocutore dell’opportunità che gli stai offrendo. Se il messaggio che trasmetti è che ti servono i suoi soldi, avrai risultati deludenti. Trasmettere uno status economico “alto” significa conquistare la fiducia di clienti che sentono che non stai chiedendo loro soldi perché ne hai bisogno, ma stai offrendo loro un’opportunità offrendo una soluzione a un loro bisogno.

Il legame tra prodotto e relazione rende ogni professione soggetta ad un’analisi strutturata e competente dell’abbigliamento e di tutte le implicazioni che un outfit può determinare nella comunicazione non verbale delle sue dinamiche.