IL “PESO” DELLA BELLEZZA IDEALE

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Una delle ultime terrificanti iniziative del web si è palesata nelle vesti di un’orrida challenge lanciata su Tik Tok. 

La sfida prende ancora una volta di mira il corpo delle donne, deriso e offeso senza alcun rispetto.

L’ignobile gioco consiste nel sedurre la ragazza più in sovrappeso incontrata in discoteca. L’intera dinamica viene filmata e naturalmente postata. Potrebbe sembrare già diabolico, ma l’umiliazione non finisce qui: si innesca una gara di punteggi tra chi si avvicina al peso giusto, o almeno più attendibile secondo non si sa quale criterio.

Inutile soffermarsi nel dire che azioni di questo tipo andrebbero punite, sanzionate, o comunque non lasciate semplicemente al destino di chi come noi le ripudia e condanna.

 

Il peso della bellezza ideale 

 

Se anziché prendere di mira le caratteristiche fisiche di una persona si investisse il tempo a sfogliare le pagine dei libri o a seguire qualche interessante documentario, ci si accorgerebbe, per esempio, che il concetto di ideale di bellezza ha visto alternarsi nel corso dei secoli la valorizzazione di specifiche parti del corpo, meno apprezzate o del tutto ignorate in altri periodo storici.

 

Con l’arrivo dell’estate abbondano consigli di facile e veloce dimagrimento in vista della prova costume, ma questa prova costume agli occhi di chi avviene?

Soprattutto di se stessi e della capacità di amarsi e valorizzarsi, dando poca importanza al parere estetico degli altri, facendo leva sul fatto che non c’è nulla di più personale e soggettivo del gusto estetico. Il che prevede un semplice corollario: se si seguono i giudici degli altri si impazzisce in ogni caso. 

 

I modelli sociali e la loro influenza 

 

I modelli sociali sono dettati da molti fattori. Dal consumismo all’epoca delle super top model l’immagine del corpo, soprattutto quello femminile, è stata messa in evidenza nei modi più disparati, arrivando a proporre forme di magrezza che per molte professioniste –  e giovani seguaci –  si è trasformato non di rado in malattia. Sarebbe bastato mostrare loro la meraviglia dei ritratti cinquecenteschi o le forme naturali di Marylin Monroe che è scampata al delirio della magrezza a tutti i costi? 

Probabilmente no, perché ogni ideale di bellezza è figlio del proprio tempo e il risultato di una serie di dettami sociali che definendo la corporatura ideale spesso influenzano non sono il rapporto con la propria immagine, ma anche la vita sociale delle persone.

Basti pensare a chi si fa in quattro per riuscire ad andare in palestra almeno 3 volte alla settimana, all’alba, di sera, in pieno luglio con 40°.

 

Non mi stancherò mai di dire che la bellezza risiede in tutti, basta avere l’occhio e soprattutto le competenze in grado di valorizzare ciò che di noi stessi ci piace meno, o non ci piace affatto.

La mia missione come consulente d’immagine è stata sempre quella di rendere la vita delle persone più felice grazie al rapporto con un’immagine coerente con se stessi e valorizzata in ogni sua caratteristica, perché alle volte non si è in grado di vedere la propria bellezza, soprattutto se si è offuscati da modelli standard e irraggiungibili.

 

Ti dirò un altro segreto: i modelli di bellezza sono sempre irraggiungibili. 

Perché? 

Perché quando hai raggiunto lo stato desiderato, quest’ultimo, per sua natura, cambia.

Se non trovi la tua bellezza personale, quella che ti valorizza perché è in grado di parlare di te, non uscirai mai da questo tunnel imposto da chi, guarda caso, vuole sempre venderti soluzioni veloci e standardizzate che non ti appartengono. 

 

L’innovativo e non convenzionale Martin Margiela, della famosa maison omonima, si è distinto anche per aver dato voce a un’immagine della donna destrutturata e libera da etichette, proponendo un’intera campionatura di taglia 74, contro ogni possibile standardizzazione del corpo femminile. 

Tra le voci autorevoli vorrei citare Lars FR. H. Svendesen che nel suo saggio “Filosofia della Moda” approfondisce il tema dell’ideale di bellezza, a partire dalla percezione del corpo, attraverso un excursus nella storia e nella società.

Ne parliamo nel prossimo articolo.