Tutti pazzi per Back to school, il reality show di Italia 1 condotto da Federica Panicucci. Studenti indisciplinati, commissione severissima, ma soprattutto maestrini ineccepibili!
Oltre ad essermi divertita moltissimo nel seguire le vicende scolastiche dei vip, questa trasmissione mi sta particolarmente a cuore perché uno dei maestrini è proprio mio figlio Leonardo.
Ma perché non unire al dilettevole anche l’utile? Lente d’osservazione e notebook alla mano per analizzare la comunicazione non verbale dell’abbigliamento dei nostri maestrini, perché l’outfit comunica a tutte le età!
Back to school dal punto di vista dell’abbigliamento: l’outfit dei maestrini
Il potere comunicativo dell’abbigliamento non ha confini di età: è proprio quello che ho pensato analizzando le scelte dei costomisti della trasmissione Back to school, mentre guardavo Leonardo e i suoi “colleghi”.
Ebbene sì, anche nel mondo dei giovanissimi, quando si parla di comunicazione, nulla è lasciato al caso e ogni dettaglio ha una sua logica in base al contesto di riferimento e agli obiettivi.
Vediamo ora da vicino i nostri protagonisti e quanto i loro outfit raccontano di loro.
Partiamo proprio da Leonardo. Figlio d’arte da entrambi i lati, sente parlare di comunicazione più o meno dal primo giorno della sua vita. Quindi non vi stupirà se vi racconto che si è volutamente presentato con la camicia bianca ai provini con la redazione e chiedendo da subito di poter indossare una camicia bianca durante la trasmissione in caso fosse stato scelto. Carattere estroverso, ma anche molto puntiglioso e preciso, voleva comunicare autorevolezza a prescindere dalla sua età perché prende sul serio tutto ciò che fa e dunque anche il suo ruolo da maestrino. Inoltre, anche la scelta del colore non è casuale: sa bene che il bianco conferisce chiarezza e precisione delle intenzioni. 
Tra tutti i maestrini, in effetti, è risultato tra i più severi e bacchettone soprattutto quando i suoi allievi non rispondono alle sue aspettative. Ma non finisce qui. Alla scelta della camicia bianca, si aggiunge un dettaglio che veicola concretezza e partecipazione: le maniche tirate su. Il maestrino “si sporca le mani” e veicola la sua intenzione di volersi impegnare insieme allo studente per per ottenere i risultati attesi. Da questo look autorevole e concreto però emerge anche un altro importante aspetto del suo carattere: il suo essere estroverso e talvolta fuori dalle righe è raccontato dalla camicia portata fuori dal pantalone, un dettaglio più informale che smussa e ammorbidisce l’apparente rigidità.
Valeria è una ragazza molto solare con uno spiccato senso per la critica letteraria e non solo! Artista di fatto e nell’anima, veicola questa dicotomia attraverso l’outfit scelto dai costumisti che abbianano un t- shirt con smile – molto creativa e divertente – a colori più seriosi e formali, come il blu, il grigio, il nero.
Anche l’outfit scelto per Sophie la rappresenta in pieno: la canotta blu a pois bianchi veicola un’aria benevole e innocua , ma non bisogna farsi ingannare perché dietro ai dettagli romantici si cela il carattere peperino, simpatico e imprevedibile ben veicolato dalla minigonna di jeans, l’occhiale rosso, l’acconciatura tirata e alta. Si salvi chi può!
Valerio: vulcano di simpatia e spontaneità dalla forte personalità veicolata dal contrasto dei colori presenti nel suo outfit. Il gilette non abbonato, in segno di apertura e convivialità, il jeans abbinato ad una t-shirt arancio ci rimanda subito al buon umore e l’allegria che Valerio porta nel programma. Quei capelli a spazzola ce la dicono lunga sulla sua personalità pungente e ironica. Lo stesso effetto si ottiene con la t-shirt giallo squillante di Matteo che veicola gioia e allegria.
Federico: dinamico, passionale e consapevole del suo ruolo di maestrino all’interno del programma. Anche in questo caso l’outfit studiato dai costumisti racconta molto bene la personalità del maestrino. La polo, a differenza della t-shirt, risulta più strutturata e meno informale, infatti Federico è consapevole che l’insegnamento è un “mestiere” duro che richiede professionalità. Il rosso è un colore di allerta e veicola tutta la passione che Federico mette in ciò che fa. Il cappellino con la visiera gli conferisce un tocco casual. Al livello di comunicazione non verbale è importante mettere quel tocco di leggerezza e divertimento anche nelle situazioni più impegnative come l’insegnamento! Il pantalone nelle tonalità dal beige consacra la sua serietà e autorevolezza come maestrino. In fatto di intransigenza e severità non possiamo non citare Raffaele, che si esprime pienamente nella sua polo blu e pantalone rosso.
Nicole: dall’apparente dolcezza e delicatezza veicolata dal suo stile bon ton, fatto di merletti, volant e balze, si intravede la personalità pungente…di chi non perdona. Questo passaggio è ben veicolato dalla scelta del colore rosso. Il volant è sicuramente più in linea con la dolcezza di Eleonora, grande esperta d’immagine già alla sua età che manifesta dubbi sulla scelta del beige se sia in linea o meno con la sua palette.
Luca: la bontà dell’ animo napoletano si mescola alla sua innata attitudine all’essere scrupoloso attento e riflessivo. Maestrino disponibile e più flessibile di altri, veicola la sua mitezza e pazienza attraverso i bassi contrasti nell’abbigliamento: anche per lui viene scelta una camicia, ma la texture la rende meno formale e rigida rispetto a quella utilizzata per l’intransigente Leonardo.
Anche tra i maestrini di Back to school possiamo intravedere qualche esempio di discrepanza comunicativa dell’outfit: Irene e Liliana, ad esempio, sono vestite in colori tenui, a dispetto della severità di entrambe! In questo caso l’abbigliamento è stato utilizzato per portare fuori strada l’alunno vip.
Tante energia in questa classe: anche lo stile “militare” di Leo ne è un perfetto veicolo ed esempio.
Insomma questi maestrini non si sono risparmiati neanche in termini di Comunicazione non verbale dell’abbigliamento, dimostrandoci, anche loro, quanto l’outfit sia in grado di raccontare chi siamo e cosa stiamo facendo, mettendoci a nostro agio, con il nostro ruolo legato all’occasione e all’obiettivo.
