L’ANALISI DEL COLORE: oltre la palette c’è di più.

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L’analisi del colore è una disciplina che affonda le sue radici nell’antichità, esistevano infatti in Egitto, come a Roma o in Grecia, delle figure professionali che si occupavano di rendere perfetto l’aspetto di uomini e donne di un certo rango, motivo per il quale ci sono pervenuti dei ritratti di rara bellezza.

Non esisteva ancora una figura che si chiamasse “consulente d’immagine”, dobbiamo infatti arrivare al 1940 per fa sì che sia la consulenza d’immagine come professione, sia l’analisi del colore come pratica si affermassero. Fu lì infatti che i pionieri dell’analisi del colore decretarono l’esistenza di una palette personale di colori per ogni bellezza e personalità.

Il fondatore ufficiale dell’analisi del colore, fu Johannes Itten, pittore e docente in Bauhaus, il quale chiamò in causa i colori delle stagioni per facilitare il compito dei suoi studenti ritrattisti che potevano ritrovare quei colori nell’incarnato, negli occhi e nei capelli del soggetto ritratto. Prima di lui, i colori venivano presi in considerazione in maniera isolata, senza valutare l’effetto della loro relazione e affinità reciproca. 

 

Prima di approfondire anche a livello tecnico questo variegato pianeta, è bene chiarire l’obiettivo dell’analisi del colore, che è quello di individuare le nuance migliori in grado di valorizzare l’incarnato della persona, effetto che riveste una grande importanza nell’ambito della Comunicazione Non Verbale in quanto l’essere umano è attratto da tutto ciò che trasmette armonia e bellezza. Non si tratta solo di un caso di mera attrazione però, il potere che l’abbigliamento riveste nel mondo della Comunicazione Non Verbale incide in modo impattante sugli obiettivi della persona. Un giusto dress code, infatti, condiziona in modo decisivo la comunicazione perché riesce ad orientare l’interlocutore dove si desidera. Allineare l’outfit con il contesto, il contenuto del messaggio comunicativo, il mood dell’occasione d’uso, significa avvicinarsi ai risultati attesi.

 

Un’analisi del colore professionale, richiede, per l’appunto, le competenze di un professionista che abbia i titoli per farlo, vale tutta la vita e soprattutto può essere effettuata preferibilmente di persona perché per quanto le webcam e fotocamere possano essere tecnologiche e all’avanguardia, la loro precisione potrebbe allontanarsi di gran lunga dalla realtà e far sconfinare i colori di una persona nella palette sbagliata. 

Un altro elemento da affidare alla valutazione di una professionista è il rapporto tra analisi del colore e dress code: vince il messaggio. Dunque l’analisi del colore si pone in posizione secondaria rispetto al potere comunicativo generale di un colore.

Il blu non è nella palette personale, ma si ha bisogno di trasmettere sicurezza, calma e professionalità?

Prevale l’obiettivo comunicativo sulla palette e si indossa il blu.

Questa la regola che evita anche di far impazzire nel caso in cui si abbia un dubbio. 

 

Aspetti tecnici dell’analisi del colore:

Quali sono gli elementi da prendere in esame in tema di analisi del colore?

 

Temperatura

I colori possono essere caldi o freddi. In cosa si differenziano: i colori freddi hanno al loro interno una certa quantità di blu. Sono: lunari, calmanti, restringenti e retrocedono rispetto all’osservatore (proprio per questo motivo vengono preferiti in ambiente business). 

I colori caldi invece hanno al loro interno una certa quantità di giallo o rosso. Sono: stimolanti, solari, dilatanti e si muovono verso l’osservatore (ottimi se si vuole entrare in sinergia con una persona espansiva). Nell’analisi del colore parliamo di sottotono caldo o freddo riferito principalmente alla pelle. Il sottotono è un fattore immutabile, a differenza del sovratono, ovvero lo strato superficiale della pelle.

 

Valore

Un altro parametro di riferimento fondamentale è il valore, ovvero quanto il colore sia chiaro o scuro. Ad esempio Elle Fanning ha un valore chiaro mentre Kim Kardashian ha un valore scuro.

Elle Fanning-Kim Kardashian

Saturazione e Intensità

Un colore saturo (più è vicino allo spettro più risulterà puro e saturo) è pieno, carico, deciso, mentre un colore poco saturo risulterà più spento, opaco e tenue. Queste caratteristiche vengono osservate nella persona analizzando principalmente pelle, occhi e capelli. Quindi possiamo definire Megan Fox  come una persona con alta intensità mentre Mischa Barton come una persona con bassa intensità.

L’intensità è un fattore leggermente variabile, nel caso dell’abbronzatura ad esempio. In estate, per coloro che riescono ad abbronzarsi, l’intensità aumenta mentre il contrasto diminuisce. 

Mischa Barton-Megan Fox

Contrasto

Il contrasto è determinato dalla differenza tra due colori posti vicini, più questa sarà netta più accentuato sarà il contrasto. Nel caso dell’analisi del colore si prendono in considerazione le colorazioni di pelle, occhi e capelli. Nel caso in cui questi tre elementi staccano molto l’uno dall’altro ( es: pelle chiara, occhi blu brillanti e capelli corvino come Katy Perry) avremo un alto contrasto, al contrario nel caso in cui risultassero similari  (pelle dorata, occhio ambra e capelli nocciola come Nicole Richie) il contrasto sarà soft e delicato.

Kety Perry-Nicole Richie

Come accennato, l’analisi del colore è la scienza che studia l’armonia dei colori e l’interazione che si ottengono con la persona. Un/una consulente d’immagine professionista identifica circa 30 nuance di colori che esaltano l’incarnato, attraverso l’utilizzo di drappi di tessuto e di specifici e innovativi tools professionali  ideati dall’Accademia Consulenza d’Imnagine.

Accademia Consulenza D’Immagine

Il metodo utilizzato consiste nell’accostare diverse colorazioni al volto seguendo un preciso ordine andando a verificare contemporaneamente l’effetto che quella determinata nuance ha sul viso nel suo insieme fino all’individuazione di quelle sfumature che rendono il viso fresco, riposato e luminoso.

La palette di colori valorizzante come si ottiene?

Attraverso l’analisi di tutti gli elementi sopra citati rispetto alla pelle, occhi e capelli con l’ausilio dei tools o drappi.

  • Ciò che determina principalmente l’appartenenza o meno ad una stagione e sottogruppo armocromatico è la pelle.

Vediamo alcune caratteristiche di chi ha un sottotono caldo:

  • Pelle color Pesca
  • Pelle color Avorio
  • Pelle Ambrata
  • Abbronzatura dorata e molto veloce (attenzione alle macchie!)
  • Lentiggini o efelidi dorate o rossicce
  • Labbra solitamente pesca o albicocca
  • Occhi: verdi oliva, con pagliuzze dorate,  ambrati, acquamarina, castano, nocciola.
  • Capelli: biondo dorato, ramato, rosso, castano chiaro o  medio e morbido
Autunno-Primavera

Andiamo sulle caratteristiche di chi ha invece un sottotono freddo:

  • Pelle Rosata
  • Pelle Olivastra
  • Pelle Grigiastra
  • Non si abbronza facilmente (arrossisce facilmente, l’abbronzatura vira al mattone)
  • Lentiggini grigiastre o brune
  • Labbra spesso violacee 
  • Occhi: Grigio, verde grigio, Ghiaccio, Castano scuro con sclera anche molto bianca
  • Capelli: Cenere, biondo freddo anche platino, Castano cenere, Cioccolato fondente, Neri.
Inverno-Estate

Le stagioni di chi possiede un sottotono freddo sono:

l’inverno: caratterizzato da un valore medio scuro o scuro, un’intensità e un contrasto  medio alti.

l’estate: caratterizzata da un valore mediamente chiaro o chiaro, un’intensità e un contrasto  medio o bassi 

Le stagioni di chi possiede  un sottotono caldo sono:

  • l’autunno: caratterizzato da un valore medio scuro o scuro, un’intensità e un contrasto  medio bassi.
  • la primavera: caratterizzata da un valore mediamente chiaro o chiaro, un’intensità e un contrasto mediamente alti. 

 

Ogni macro stagione è declinata in 4 sottogruppi ognuno dei quali presenta una dominante ben precisa alla quale il consulente si aggancia per l’identificazione della palette personalizzata.

Il compito dell’armocromiasta sarà proprio quello di identificare quelle nuance, fantasie, stampe e tessuti  che richiamano l’equilibrio naturale del cliente. Come sempre, più facciamo da eco alla nostra natura più saremo valorizzati. 

Ci sono poi occasioni in cui la necessità di amplificare il messaggio comunicativo supera queste regole e va oltre. Poniamo il caso che all’interno di una negoziazione si abbia la necessità di sembrare più matura/o perché l’eccessiva giovinezza rappresenta un fattore discriminante. In questa circostanza è bene utilizzare una nuance fuori dalla propria palette per evidenziare discromie e rughe di espressione.

 

Anche in ambito relazionale potrebbe emergere la necessità di uscire dalla propria palette per favorire l’empatia con l’ interlocutore. Se si ha in programma un incontro con una persona molto solare ed espansiva o si vuole trasmettere positività al proprio interlocurtore è sconsigliato scegliere il nero, è opportuno invece scegliere un colore solare, chiaro, anche brillante, pur essendo fuori palette.

Sicuramente è un mondo molto affascinante non solo ai fini estetici ma soprattutto pratici. Avere consapevolezza di tale strumento può essere considerato un ulteriore mezzo per veicolare la propria comunicazione non verbale a proprio favore al fine di raggiungere più velocemente i risultati desiderati.

Saper mixare tali tecnicismi non è semplice e non vi si può pervenire leggendo istruzioni o facendo “a occhio”.  Proprio per questo esiste una professione specifica.

Ti consiglio di leggere il ventaglio di competenze richieste e il percorso di studi dedicato a questo link!