SAPERSI COMUNICARE VERBALMENTE E NON. Le strategie comunicative del consulente d’immagine

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Tra le competenze principalmente richieste nella Consulenza d’Immagine spiccano le abilità comunicative, senza le quali mancherebbe una fetta importante di professionalità.

 

La consulenza d’immagine è anche Comunicazione

 

Nel mio libro “Il potere comunicativo dell’abbigliamento” (Mondadori Electa)  ho parlato a lungo del ruolo dell’outfit nell’ambito della Comunicazione Non Verbale , ma merita ancora qualche riflessione il potere –  e soprattutto le competenze – di chi con l’abbigliamento ci lavora, in particolare chi si occupa, o si vorrebbe occupare, di Consulenza d’Immagine.

Chi fa questo di mestiere conosce tutti i significati che si celano dietro al dress code o all’utilizzo dei colori, così come tutte le regole dell’outfit derivate dall’analisi della body shape. 

Alla luce di questo dato, sarebbe davvero una grave carenza, e soprattutto sarebbe il colmo, se un/una  Consulente d’Immagine avesse capacità comunicative verbali carenti o limitate.

Non si può trasmettere il valore comunicativo di un outfit senza saperlo esprimere, non si può lavorare con la Comunicazione non Verbale dell’abbigliamento se non si è in grado di esprimersi anche con quella verbale, soprattutto perché – non dimentichiamolo – la Consulenza d’Immagine si occupa di persone.

 

Per capire pienamente il senso di questa premessa basti pensare che la Comunicazione non si limita a un mero passaggio di informazioni, bensì alla trasmissione del valore delle proprie idee agli altri. Per questo è fondamentale che chi esercita questa professione, oltre alle competenze tecniche, sia in grado di veicolare, attraverso la Comunicazione, la propria autorevolezza, credibilità, concretezza. 

Le abilità comunicative hanno il potere di arricchire a tal punto le competenze del consulente d’immagine da poter determinare il successo o l’insuccesso nell’esercizio della professione.

Le oscillazioni di mercato, gli eventi esterni, le azioni dei competitor: molti fattori influenzano il business anche nella Consulenza d’Immagine. Per far fronte ad ogni eventualità è fondamentale guadagnare la fiducia dei nostri clienti, effettivi o potenziali, nel minor tempo possibile.

Questo è possibile solo attraverso una buona comunicazione.

 

Il potere del non verbale nella Comunicazione in Pubblico

 

Se le abilità comunicative sono un tassello indispensabile per le competenze di un consulente d’immagine, queste ultime sono una garanzia di successo per le performance di un buon comunicatore. Insomma si tratta di uno scambio piuttosto reciproco!

Chi deve salire su un palco, condurre una presentazione, illustrare un progetto, deve sapere di avere a disposizione tutta una serie di strumenti di comunicazione non verbale per portare i propri interlocutori verso l’obiettivo sperato, grazie ad una comunicazione funzionale e persuasiva agita attraverso l’outfit.

 

Per illustrare meglio la grande capacità dell’abbigliamento di orientare le scelte dell’interlocutore possiamo attingere a molti esempi. Particolarmente efficaci sono quelli appartenenti al panorama politico, poiché per natura, il ruolo del personaggio politico è quello di creare un canale di comunicazione efficace con la gente e persuaderla delle proprie idee e iniziative per inglobarla nel proprio elettorato.

 

Pensiamo a personaggi politici di respiro e influenza internazionale, come Donald Trump e Barack Obama, ad esempio.

Pensiamo a un loro discorso pubblico: quanto peso acquisisce la comunicazione non verbale veicolata attraverso l’abbigliamento?

Moltissimo.

In che modo? 

La distanza ideologica e politica si ripropone anche nel modo di comunicare.

 

Donald Trump, ad esempio, nei suoi discorsi all’elettorato ha spesso optato per un look austero, quasi rigido, ispirandosi ai capisaldi della cultura americana: ha indossato i colori della bandiera americana o il look anni ‘80, felice ricordo di un benessere economico da riconquistare. Cravatte di dimensioni importanti, giacche con spalle larghe: tutto minuziosamente studiato per una celebrazione e affermazione del proprio ego, personale e politico.

 

Sul fronte opposto si colloca Barack Obama, con un look mirato a empatizzare con la gente, con le voci del popolo. Abiti spezzati, spesso senza giacca e la ben nota camicia senza maniche che veicola messaggi di cooperazione, di vicinanza ai lavoratori, di operatività di una persona che si sporca le mani con il lavoro per cambiare davvero le cose e fare la differenza. Nemmeno l’utilizzo degli accessori è lasciato al caso: la scarpa stringata e l’orologio sono simboli di energia, di quella forza capace di guidare la propria gente verso la condivisione dei suoi valori e dunque verso la scelta di un leader. 

 

Questo è un solo, ma ben esplicativo, esempio, di come la scelta dell’outfit possa veicolare valori, principi politici, desiderio di orientare le scelte altrui: 

Abbigliamento e comunicazione sono legati da un doppio filo: chi opera nella consulenza d’immagine deve avere padronanza di abilità comunicative. Chi comunica, qualunque cosa, deve sapere che l’abbigliamento è un canale potentissimo, capace di trasmettere valori e condizionare l’interlocutore.

 

A tale proposito …

 

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